lunedì 28 marzo 2011

Il Ratto di Europa - Guido Reni


Il Ratto d'Europa, cm. 174 x 124.
Collezione Mahon Londra.





IL MITO:

ll mito di Europa ha origini antichissime. Le prime tracce scritte di questa storia leggendaria sembrano risalire addirittura all’ottavo secolo a.C.
Si narra che Europa, principessa fenicia, figlia del Re di Tiro, sia stata sedotta da Zeus, sotto le sembianze di un toro bianco. Il dio che amava cambiare aspetto si invaghì della fanciulla, mentre lei coglieva fiori in un prato e se ne adornava insieme alle ninfe. Così, trasformatosi in un toro, "dal colore quale neve non calpestata da orme di greve passo (…) che nulla di minaccioso ha nell’aspetto, né lo sguardo incute paura; l’espressione foriera di pace" (Ovidio, Metamorfosi, II), distrae la fanciulla con il profumo dei fiori e la conduce fino a Creta, cavalcando le onde del Mediterraneo. Da questa unione deriva l’intera stirpe dei fenici, Minosse, re di Creta, Sarpedonte, re della Licia, Radamanto, giudice degli inferi.
Si tratta di un mito che può essere inteso come una vera e propria "cosmogonia", che narra di origini, che unisce terra, mare e cielo, continenti e popoli. Un mito che si compone di tre elementi strutturali, ciascuno dei quali è già di per sé molto evocativo: il toro, la donna e l’acqua. Sta qui, forse, anche il segreto della ricchezza interpretativa che ne ha caratterizzato la persistenza nel corso della storia, pur con alterne vicende.
Il toro, come immagine, può rappresentare l’autorità, il potere, il rapporto tra l’essere umano e la natura… è il toro della tauromachia, della corrida spagnola, ma anche il toro di Wall Street, il potere economico.
Il mare, invece, il simbolo del movimento, dell’acqua intesa come fonte di vita, dinamismo…. può richiamare l’itinerario della storia del nostro continente, il rapporto tra i popoli, l’idea del Mediterraneo come elemento aggregante e di apertura alla dimensione interculturale.
La femminilità, infine, al centro del mito: la donna viene spesso raffigurata come fanciulla rapita e ingannata dal toro, ma anche come colei che alla fine doma e domina il suo divino seduttore ed il mare che insieme attraversano. Proprio questa ambivalenza di significati ci invita a suggestive riflessioni.

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